Smarting up!
La smart organization: una nuova relazione tra persona e organizzazione
pubblicato nel 2018 per Franco Angeli
Per il Complexity Literacy Meeting Nazionale 2018, Alessandro Donadio – HR Innovation Leader e #socialorg® founder – presenta come Autore il Libro:
CHI E’ L’AUTORE:
Alessandro Donadio, è HR Innovation Leader e #socialorg® founder. Ha iniziato a lavorare in azienda nell’ambito dello sviluppo e formazione per poi passare alla consulenza HR. Appassionato di approccio etnologico, esplora le organizzazioni con un occhio attento alle sue “tribù”: le community. Il suo blog Metaloghi organizzativi 2.0 è punto di riferimento sul tema della Social Enterprise, e da lì ha cominciato a costruire un punto di vista innovativo sulla trasformazione della funzione HR, corroborata da esperienze sul campo.
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Breve descrizione dei contenuti del Libro (dalla bandella laterale):
Lo smartworking è il programma di trasformazione su cui le organizzazioni hanno repentinamente volto lo sguardo oggi. Ma cosa vuol dire sul piano del cambiamento interno? Fino ad ora l’attenzione è stata posta quasi esclusivamente su aspetti di ordine normativo e tecnologico. In qualche caso la sensibilità si è spinta verso l’esercizio di redesign degli ambienti fisici in cui l’ambizione è quella di portare un po’di “silicon valley style” nelle aziende. In realtà stiamo cambiando alle fondamenta la relazione persona-organizzazione, puntanto verso una forma smart che va ben oltre l’opzione di lavorare da casa. All’orizzonte abbiamo quindi la smart organization. Si perché questa relazione si è fondata su due pilastri che queste innovazioni stanno attaccando in modo diretto: il tempo e lo spazio. La persona entrata in azienda aveva chiaro come il corrispettivo alla retribuzione fosse il suo lavoro esplicato in uno spazio (fabbrica, ufficio) e in un tempo di lavoro definiti e preordinati. Questi due pilastri hanno interagito storicamente a diversi livelli della relazione creando elementi simbolici di senso, sia sul piano individuale che su quello sociale, tutt’altro che “maneggiabili”.Proprio qui sta il punto infatti: la smart organization riporta questi due pilastri in gestione alle persone cambiando nelle fondamenta la geometria di questa relazione.
La trasformazione impatta quindi su elementi di base del fenomeno organizzativo che deve ora definitivamente valorizzare il risultato piuttosto che il task, la auto-gestione piuttosto che il coodinamento e la responsabilizzazione di ognuno che richiede forte delega ed autonomia, finora pallidamente praticate nelle organizzazioni. Lo smottamento praticato su tempo e spazio picchieranno forte sulle forme e sulla definizione stessa di leadership, che deve continuare a valorizzare e governare senza più vedere le persone ogni giorno. Ma nessun ponte resta in piedi se semplicemente si tolgono i pilastri che finora lo hanno sostenuto; a meno di non sostituirli con altri più adatti ma altrettando capaci.
La Persona Umentata dalle tecnologie, le platform, che costruiscono un ambiente in cui accesso, connessione e colaborazione emergente divengono il collante di una organizzazione che si fa liquida, ed una nuova e diffusa leadership, sono i pilastri su cui le smart organization staranno in piedi.
Ma come si trasformano le organizzazioni in senso smart? Nel testo è proposta una corposa riflessione sulla natura di questi pilastri, vecchi e nuovi, per far notare come molte componenti e risorse siano già presenti nelle aziende, ed un modello sistemico, punteggiato da casi aziendali concreti, che può fare da riferimento per i change agent impegnati in questa trasformazione.
Ecco secondo Alessandro Donadio le possibili declinazioni in ambito sistemico e complesso che scaturiscono dalla lettura del libro:
La tesi del libro è che le fondamenta della relazione persona – organizzazione vengono meno. La ricostruzione di questa passa per un’azione che operi sul contesto nel suo insieme: ecosistema; persona; tecnologie abilitanti.
Il processo trasformativo proposto (4P4SMART) descrive un approccio che sollecita ogni ambito dell’esperienza organizzativa: psicologico, sociale, antropologico (ricerca di senso), tecnico (processi e modelli di funzionamento), che retroagiscono continuamente perché fra loro correlate fortemente.
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