Douglas Hofstadter: “Godel, Escher, Bach. Un’eterna ghirlanda brillante”
Per il Complexity Management Literacy Meeting 2014, Claudio Guidi – laurea in Ingegneria elettronica e PHD in Computer Science, Jolie Project Leader, Presidente di Italiana Software srl e partecipante alla Scuola HPT COACH – in collaborazione con Asli Zengin – laurea in Ingegneria elettrica ed elettronica, PHD in Information & Communication Technology, Consulente in Imola Informatica, nonché HPT COACH e partecipante al Complexity Management Winter Lab del 2014 – hanno presentato come Libro consigliato
Gödel, Escher, Bach. Un’Eterna Ghirlanda Brillante di Douglas Hofstadter
pubblicato per la prima volta nel 1979
Ecco la presentazione di Claudio Guidi ed Asli Zengin al Complexity Management Literacy Meeting di Fiesole:
Ecco perché Claudio Guidi ed Asli Zengin consigliano questo libro:
Il libro è molto utile perché permette al lettore di comprendere, anche se non senza un po’ di fatica, il teorema di incompletezza di Gödel che pone, di fatto, un limite invalicabile ai sistemi formali nella possibilità di descrivere la totalità del mondo. Ogni sistema formale sufficientemente complesso infatti, è rappresentato da un insieme di simboli ed un insieme di relazioni e regole che dagli assiomi iniziali permettono di costruire un sistema di verità ben regolate. A tali sistemi sfugge sempre la rappresentazione di sé stessi. L’autoreferenzialità, infatti, tende a “rompere” il sistema, la cui correzione richiede di “uscire” dal sistema per poterlo correggere. E’ da questo processo di “uscita” e correzione che emerge la coscienza ed, in ultima analisi, la complessità.
Tali risultati ritengo che siano validi anche per sistemi distribuiti sociali. Riuscire a cogliere il “luogo” nel quale il sistema diventa “autoreferenziale” vuol dire comprendere il luogo da dove nasce e si propaga la complessità, poiché è in quel varco che il sistema formale, ben definito, statico ed immutabile, diventa dinamico, evolvente ed imprevedibile nei suoi cambiamenti futuri. E’ in quel luogo che si perde la divisione tra sintassi e significato ed è in quel luogo che esse possono essere rigenerate e ricreate.
Da queste osservazioni potrebbe essere interessante vedere come la matematica, linguaggio di precisione con il quale descriviamo il mondo che ci circonda, porti in sé un limite invalicabile di conoscenza e di descrizione che può essere colmato solamente facendo appello ad altre funzioni della psiche umana quali l’emotività, l’intuizione e la sensazione, funzioni sulle quali poggiano le fondamenta I sistemi complessi.
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