Anton Cechov: Il giardino dei ciliegi
Per il Complexity Management Literacy Meeting 2014, Angela Mariella – caporedattore Radio1 e Giornale Radio RAI – ha scelto di presentare come Libro Consigliato
Il giardino dei ciliegi, di Anton Cechov
messo in scena per la prima volta a Mosca nel 1904
Ecco una breve descrizione dei contenuti del “Libro Consigliato”
Il giardino dei ciliegi è l’ultima opera teatrale di Anton Cechov. Racconta un momento cruciale della storia russa, in cui un passato in dissolvimento fatica a cedere il passo ad un’era nuova che avanza rapidamente. ll giardino è il luogo chiuso della memoria mentre tutt’intorno sono in atto trasformazioni economiche e politiche. Gli eventi storici sembrano non toccare i protagonisti, perduti in una indistinta nebulosa di pensieri e sentimenti. Alla fine il giardino verrà venduto. I ciliegi abbattuti. Il futuro è arrivato e loro quasi non se ne sono accorti.
Ecco perché Angela Mariella consiglia questo libro:
L’opera è un scontro frontale fra passato e futuro. Il passato è rappresentato nello spazio interiorizzato e nostalgico dei ricordi, cristallizzato in una dimensione temporale statica e sognante. Il futuro ha il passo dell’invasore, il volto di un giovane, percepito come arrogante e usurpatore, unico interprete consapevole del cambiamento. La dialettica fra passato e futuro trasforma questo vaudeville impressionista e malinconico in una partitura di stati d’animo segnata dall’ineluttabilità dell’innovazione. I personaggi sembrano non essere consapevoli del loro destino, forse non ne sono interessati, ma alla fine dell’opera la trasformazione è compiuta. Chi ha rifiutato la relazione con il nuovo modello è uscito di scena. L’opera esprime anche la fragile ambiguità dei sogni che, se slegati dalla realtà e non supportati dal coraggio, rischiano di rimanere intrappolati nella nostalgia della memoria senza evolversi in visione evolutiva.