ESSERE LEADER. GUIDARE GLI ALTRI GRAZIE ALL’INTELLIGENZA EMOTIVA
di DANIEL GOLEMAN, RICHARD E. BOYATZIS, ANNIE MCKEE
Per l’edizione speciale del Complexity Literacy Meeting dedicato a Politica & Economia, Franco Gnudi, Psicologo, Psicoterapeuta della Gestalt e Docente della Scuola Gestalt Coaching di Torino, presenta come Lettore il Libro:
Essere Leader. Guidare gli altri grazie all’intelligenza emotiva
pubblicato nel 2002 per BUR
Edizione originale:
Primal Leadership
pubblicato nel 2002
CHI SONO GLI AUTORI:
Daniel Goleman (Stockton, 7 marzo 1946) è uno psicologo, scrittore e giornalista statunitense. Ha studiato all’Amherst College, dove è stato allievo di Alfred F. Jones. Si è laureato ad Harvard, specializzandosi in “psicologia clinica e sviluppo della personalità”, dove successivamente ha pure insegnato. A lungo ha scritto sul New York Times di temi concernenti la neurologia e le scienze comportamentali. L’opera più conosciuta di Goleman è “Intelligenza emotiva” (Emotional Intelligence) del 1995. In questo libro l’autore afferma, tra l’altro, che la conoscenza di sé, la persistenza e l’empatia sono elementi che nascono dall’intelligenza umana, e sono quelli che probabilmente influenzano maggiormente la vita dell’uomo. Spesso queste capacità, che vanno a costituire l’intelligenza emozionale, erano sottovalutate, ignorate o non considerate come elemento rilevante nel computo del noto ma ridimensionato quoziente d’intelligenza (QI). (da Wikipedia)
Richard E. Boyatzis è professore e direttore del Dipartimento di comportamento organizzativo alla Weatherhead School of Management presso la Case Western Reserve University.
Annie McKee insegna alla Graduate School of Education della University of Pennsylvania e svolge un’intensa attività di consulenza nel campo organizzativo in tutto il mondo.
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Breve descrizione dei contenuti del Libro (dalla bandella laterale):
Le teorie di Daniel Goleman sull’intelligenza emotiva hanno radicalmente cambiato ciò che intendiamo comunemente per “intelligenza”, nella vita quotidiana, in quella affettiva, in quella professionale. In particolare, le aziende che reputano giusto mantenere le emozioni fuori dall’ambiente di lavoro, ormai, lo fanno a loro rischio e pericolo. Tutte le altre, invece, invitano i propri dirigenti a coltivarle, in se stessi e nei loro collaboratori. “Il compito fondamentale del leader”, spiega Goleman, insieme a Richard Boyatzis e Annie McKee, “è quello di innescare sentimenti positivi nelle persone che dirigono. Ciò accade quando essi sanno creare risonanza – una riserva di positività che libera quanto c’è di meglio in ogni individuo. Nella sua essenza, quindi, il compito primario della leadership è di natura emozionale. Se ben condotta, può rivelarsi potentissima nel suscitare ispirazione, passione ed entusiasmo, nel promuovere impegno e coinvolgimento e nel mantenere alto il morale di coloro ai quali è diretta”.
Ecco perché Franco Gnudi consiglia questo libro:
La leadership al tempo della complessità promuove le capacità autorganizzanti di un gruppo, di un’azienda, di una società, ai fini della sopravvivenza, del benessere, dell’adattamento creativo. Come la leadership risonante di D. Goleman essa deve perciò connettere le diverse parti del sistema in una circolazione di informazioni autentiche, cognitive, emozionali, multipolari (leadership democratica e affiliativa), valorizzarle ed integrarle in una sintesi innovativa (leadership visionaria), nei cui obiettivi ciascuno possa riconoscersi e sentirsi sostenuto nel proprio personale percorso di autorealizzazione (coaching leadership).
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Per approfondimenti:
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Guarda il video di Daniel Goleman:
Un pensiero su “Essere Leader – Al Complexity Literacy Meeting”
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